Nel monitoraggio in corso in tutta la Sardegna, da parte dei dottori agronomi e dottori forestali, fin dalle prime ore dopo l’alluvione del 21 novemreb, gravi danni all’agricoltura e alla zootecnia sono stati rilevati nella zona del nuorese, a Torpé, uno dei comuni più colpiti dall’alluvione. Il comune ha un territorio di 9.200 ettari, di cui 700 ha. nella piana, la gran parte irrigui. E’ attivo un patrimonio zootecnico di circa 15.000 capi ovini, 600 bovini, 600 suini e 6/7000 animali di bassa corte (avicoli). «I danni al bestiame sono mediamente gravi – sottolinea il dott. agronomo Raimondo Azara – ma considerato ciò che è successo anche in questa zona, si potevano temere danni ancora maggiori. Va detto che ancora la stima è assolutamente parziale, in quanto molte aziende non sono state ancora raggiunte e alcune non sono raggiungibili. Per ora pochi allevatori hanno già segnalato perdite di capi; si può ipotizzare, per i dati in possesso al momento, la perdita di 500 pecore, 100 bovini e 200 suini».
Zona della Piana devastata – Più gravi sono i danni alle molte aziende frutticole della Piana, come in un’azienda con serre dove si è registrata anche una delle sedici vittime. La piana è interessata soprattutto da coltivazioni arboree (agrumicoltura e olivicoltura) nonché orticoltura in pieno campo (per 360 ettari). Le aziende sono dotate di impianti di irrigazione e ben organizzate, spesso con strutture di buon livello. La furia dell’acqua ha travolto ogni cosa compromettendo per il momento la stagione in corso e in molti casi anche le future annate, basti solo pensare ai rischi derivanti dal permanere del ristagno idrico negli agrumeti. Gli impianti – aggiunge Azara – non esistono più e sarà necessario riparare i gravissimi danni alle strutture e riorganizzare tutta la produzione. Una stima sommaria del settore agricolo si può attestare ad oggi tra 20 e 30 milioni di euro, solo per il territorio di Torpè».