Denominazioni: il “pacchetto” soddisfa, ma persa vera riforma del settore

indexIntervista a Giuseppe Liberatore, presidente dell’ Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche

Presidente Liberatore, come giudica in qualità di presidente Aicig il recente Pacchetto qualità approvato dal Parlamento Europeo?

Il sistema italiano dei Consorzi di tutela, ampiamente rappresentato in Aicig, ha seguito con estrema attenzione l’evolversi delle trattative sul Pacchetto qualità. L’approvazione del nuovo impianto normativo comunitario, che sostituisce il Reg. 510/06, introduce senz’altro alcune novità positive. Tuttavia, il testo di compromesso adottato non soddisfa appieno le istanze provenienti da produttori e operatori del comparto Dop-Igp. L’impressione finale è che si sia persa l’occasione per operare una vera riforma del settore.

Quali sono a suo avviso i punti di forza e i punti deboli contenuti nel Pacchetto?
Sul piano della protezione, l’introduzione del meccanismo di tutela ex-officio fornisce agli Stati membri strumenti più efficaci per la repressione di pratiche contraffattive a danno
delle produzioni di qualità certificata. Inoltre, il riconoscimento esplicito del ruolo delle organizzazioni di produttori (in Italia i Consorzi di tutela) dovrebbe rafforzare l’attività di
presidio a garanzia dell’autenticità dei prodotti presenti sui mercati e agevolarne la promozione. Di contro, la mancata previsione della possibilità di regolamentazione dei volumi produttivi costituisce il vero punto debole del lavoro di riforma compiuto.

Poteva essere fatto di più e meglio? Che cosa manca?

Per consentire alle aziende operanti nelle diverse filiere dell’agroalimentare di qualità di affrontare le sfide imposte da un mercato globale, caratterizzato da dinamiche concorrenziali particolarmente accese, occorre introdurre meccanismi decisionali che consentano – proprio come nel caso della prerogativa di programmazione dei volumi produttivi riconosciuta ai Consorzi (peraltro già introdotta per i formaggi Dop nel Pacchetto latte) – di armonizzare l’incontro tra domanda e offerta al fine di favorire la formazione di
prezzi di vendita adeguatamente remunerativi. Su questo aspetto si auspicano ulteriori sviluppi dalle trattative sulla OCM unica nell’ambito dei negoziati in corso di riforma della PAC comunitaria.

Complessivamente, quale è lo stato di salute delle denominazioni e indicazioni geografiche in fatto di tutela e sicurezza, sia per i consumatori ma anche per i produttori?

La costanza dell’impegno profuso oggi nell’attività di vigilanza dai Consorzi di tutela rappresenta certamente un elemento positivo per la tutela e sicurezza dei consumatori. Il sistema dei controlli nel suo insieme consente altresì di mantenere alti gli standard di qualità delle produzioni certificate in tutti i passaggi di filiera, dalla produzione, al condizionamento, alla distribuzione. Le determinazioni prodotte con il varo del Pacchetto qualità dovrebbero contribuire a conferire ulteriore slancio in questa direzione. Risulta fondamentale mantenere alta la guardia per porre un argine al dilagare di quei fenomeni imitativi-contraffattivi che sfruttano indebitamente la buona reputazione dei prodotti Dop e Igp.

Share via email