Pacchetto qualità, per De Castro è “passo decisivo per il made in Italy”

index«L’approvazione del “pacchetto qualità” è un successo importantissimo per il Made in Italy alimentare, un successo costruito grazie al lavoro e all’impegno del Parlamento europeo». Così il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del PE Paolo De Castro
ha commentato il voto in Aula a Strasburgo sulle nuove norme dei regimi di qualità dei prodotti agricoli. «Dopo il “pacchetto latte” – prosegue il presidente della Commissione Agricoltura -, il regolamento che abbiamo votato è il secondo più importante provvedimento legislativo che vede il Parlamento europeo pienamente coinvolto, grazie alla procedura di codecisione, per la legislazione agricola. Anche in questa occasione il Parlamento ha introdotto modifiche significative e migliorative alla proposta iniziale.  Pensiamo, solo per citare le più importanti, alle nuove regole per tutelare i prodotti certificati dalle usurpazioni, imitazioni ed evocazioni (cosiddetto “ex officio”), alla possibilità di indicazione in etichetta dei “marchi d’area”, alla salvaguardia dei prodotti STG, come nel caso della nostra Pizza Napoletana, all’indicazione facoltativa di ‘prodotto dell’agricoltura di montagna’, senza dimenticare il lavoro a difesa dell’estensione della lista di prodotti ammissibili a certificazione europea, con l’inclusione di alcuni simboli del nostro Made in Italy come il cioccolato. L’unico rammarico è che il Parlamento non sia riuscito a convincere il Consiglio sulla necessità di estendere la programmazione produttiva introdotta per i formaggi DOP ai prosciutti certificati. Una misura che avevamo approvato in Commissione e sulla quale continueremo a impegnarci per inserirla nella riforma della politica agricola comune. Del resto – conclude De Castro – i positivi risultati ottenuti dal Parlamento su questo regolamento ci lasciano ben sperare anche in vista del negoziato sulla Pac post-2013».

UN IMPORTANTE RISULTATO PER L’ITALIA SECONDO IL MINISTRO CATANIA
«L’approvazione del ‘Pacchetto qualità‘ è un’ottima notizia per l’Italia che ha saputo conquistare questo importante risultato per la tutela delle nostre produzioni agroalimentari.
Un risultato ancora più significativo se pensiamo a quanto sia stato migliorato il ‘Pacchetto qualità’ rispetto al testo iniziale. Inoltre questo obiettivo è stato raggiunto nonostante la posizione di netta minoranza che l’Italia aveva all’inizio delle trattative, il che dimostra ancora di più con quanto impegno e determinazione siano state portate avanti le nostre istanze in sede comunitaria». La pensa così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, sull’approvazione da parte del Parlamento europeo. «Ritengo opportuno ricordare – aggiunge il Ministro – che il regolamento approvato introduce una serie di novità di fondamentale importanza per l’agroalimentare italiano. Basti pensare alla misura relativa alla protezione ex officio: con questa gli Stati membri sono obbligati ad attivarsi per tutelare le indicazioni geografiche degli altri Paesi membri e le nostre eccellenze agroalimentari potranno essere protette nel modo adeguato. Si tratta di un importante passo in avanti non solo in difesa dei consumatori, ma anche dei nostri produttori che vedono ogni giorno usurpati, imitati ed evocati i propri marchi negli altri Paesi, come è accaduto per il caso Parmesan. «Oltre alla protezione ex officio, ci sono poi altri elementi importanti all’interno del ‘Pacchetto’ che riguardano – spiega Catania – il riconoscimento di un ruolo preciso attribuito ai Consorzi di tutela, l’inserimento della cioccolata tra i prodotti di qualità, la possibilità di indicare in etichetta i cosiddetti ‘marchi di area’, la salvaguardia dei prodotti STG – come la Pizza napoletana -, la creazione dell’indicazione ‘prodotti di montagna’. A fronte di tutte queste novità positive, resta purtroppo escluso dal ‘Pacchetto qualità’ un tema importante come l’estensione ad
altri prodotti della facoltà di realizzare la programmazione produttiva, che era stata già prevista per il settore dei formaggi DOP all’interno del ‘Pacchetto latte’, approvato nei mesi scorsi. La misura riguardante la regolamentazione dei volumi produttivi rimane comunque – ha concluso infine il Ministro – una questione aperta che affronteremo nell’ambito dei negoziati in corso per la riforma della Politica agricola comune».

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