di Claudio Fabris – Dottore Agronomo Auditor, responsabile di schemi volontari di certificazione presso Organismo di Controllo e Certificazione
A fronte della globalizzazione dei mercati e della crescente attenzione che i consumatori pongono nella qualità e salubrità dei prodotti agroalimentari, sta aumentando la diffusione e l’applicazione di standard di controllo e certificazione, di sistema e di prodotto, applicabili sia al settore di produzione primaria che alle successive fasi di trasformazione e preparazione delle materie prime agroalimentari. La figura del dottore agronomo e forestale può e potrà inserirsi con crescente professionalità in tale settore. Le competenze richieste sono molteplici, spaziando dalle pratiche agronomiche di gestione (buone pratiche agricole, agricoltura integrata, agricoltura biologica, origine, ecc.), igiene e sicurezza alimentare (verifiche HACCP, buone norme di produzione), alla tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni, ai sistemi di gestione per la qualità, la sicurezza e l’ambiente. La figura del dottore agronomo e forestale può inserirsi a pieno diritto sia nella consulenza diretta alle aziende, sia come auditor, fino a referente e responsabile di standard negli organismi di controllo e certificazione. L’aggiornamento è continuo, sia per evoluzione degli standard e dei regolamenti stessi che per evoluzione degli approcci e delle nuove tecnologie a sostegno di tali attività. Molto importante in questi ambiti anche la conoscenza delle lingue straniere, materia che, molto spesso, rischia di diventare, a volte, un limite per la caratterizzazione stessa della formazione dei dottori agronomi e forestali, motivo per cui sarà opportuno, fin da ora, potenziare già dalle scuole secondarie ad indirizzo tecnico-agronomico, l’insegnamento delle lingue straniere L’ambito dei controlli e delle certificazioni nel settore agricolo richiede la tipica ecletticità della formazione professionale ed umana del dottore agronomo e forestale, motivo per cui ritengo che molti giovani neolaureati iscritti all’ordine possano venir attratti da tale attività. A favore delle elevate competenze tecniche richieste non deve però venir meno l’attaccamento e la conoscenza del proprio territorio, del tessuto umano che caratterizza le attività agricole primarie e secondarie del contesto in cui opera il dottore agronomo e forestale, non esisterà infatti valorizzazione senza la conoscenza ed il legame profondo con la propria terra ed il proprio contesto umano. Il processo di valutazione, soprattutto in ambito agricolo, non può prescindere da una profonda conoscenza e rispetto delle attività svolte in un determinato territorio – sono aspetti che devono essere necessariamente presi in considerazione nello svolgimento di tale attività – sia per attuare in modo efficace i controlli e le valutazioni di conformità, sia per diventare, nello svolgimento della professione, “portavoce” delle problematiche insite nell’applicazione degli standard e dei regolamenti
di certificazione stessi che, per loro stessa natura ed origine, possono risultare a volte troppo generici, a volte troppo complessi in funzione dei contesti in cui vengono applicati.