di Dario Rossi – Dottore Agronomo
Non si può parlare di produzione ortofrutticola Emiliano- Romagnola senza parlare di pere. Infatti tutte le province di quella regione, in misura più o meno estesa, sono interessate da questa coltura. Le pere si trovano maggiormente nei territori del ferrarese, del modenese, bolognese e ravennate ma anche in provincia di Reggio Emilia e, in superficie limitata, nei rimanenti bacini regionali. Condizioni pedoclimatiche favorevoli hanno fatto sì che l’Emilia Romagna sia tra le più vocate a pere di tutta Europa ed è proprio grazie all’Emilia Romagna che l’Italia si pone al terzo posto a livello mondiale tra i produttori di questa pomacea con circa 900.000 tonnellate/anno. Se pensiamo che al primo e secondo posto nel mondo figurano Cina e Usa che posseggono superfici utilizzabili enormemente più vaste, possiamo capire l’interesse che la coltura della pera occupa nei nostri territori. E proprio in Emilia Romagna sono presenti tutte le varietà di maggior interesse commerciale. Parliamo infatti di Abate, Conference, William bianco e rosso, di Kaiser e Decana e di alcune varietà a maturazione precoce tipo S. Maria e altre. Unitamente a queste stanno prendendo piede ulteriori Cv tipo Carmen, Angelis ed alcune varianti di pera a buccia rossa. La specializzazione, nei nostri territori, si è enormemente sviluppata nel tempo, creando produttori in grado di gestire professionalmente e in modo ottimale le varie pratiche agronomiche e colturali. Nel contempo anche le figure tecnico-professionali che seguono questa coltura si sono affinate durante gli anni ed oggi l’Italia è in grado di offrire pere sane, belle, buone e in regola con gli standard residuali. Gran parte del prodotto, infatti, segue canali di commercializzazione in esportazione* e possiede, quindi, tutte le caratteristiche positive degli agroalimentari di qualità. Un’annotazione occorre farla per quanto riguarda la fase post-raccolta che risulta essere tra le più importanti della filiera produttivo-commerciale del prodotto pera. Anche in questo settore vi è un’indiscussa professionalità che deve, però, seguire la velocità dei cambiamenti che avvengono senza snaturare il prodotto stesso. Anche in questo, come in tutte le fasi che vanno dalla messa a dimora, produzione, conservazione, marketing e commercializzazione, la figura del dottore agronomo, può supportare e accompagnare questo importante prodotto della nostra Italia.