Il castagno in Campania, dall’emergenza cinipide al controllo biologico e integrato

p.21_lotta_biologica-cinipide

di Eduardo Ucciero – Regione Campania e Raffaele Griffo – Regione Campania

ImmagineCinipide1Il castagno (Castanea sativa L.) in Campania riveste un’ importanza fondamentale da un punto di vista socio economico. Infatti, oltre alla produzione di legno e di frutti, i castagneti rappresentano un presidio del territorio per la salvaguardia ambientale e l’assetto idrogeologico. Inoltre, con una media annua di 26/28 mila tonnellate di castagne, la Campania copriva fino a pochi anni fa da sola circa il 50% della produzione nazionale. Da qualche anno questa importante coltura è colpita da una emergenza fitosanitaria, rappresentata dal cinipide del castagno – Dryocosmus kuriphilus (Yasumatsu), una piccola vespa considerata uno dei fitofagi più dannosi del castagno. I danni che compie sono molto evidenti con la formazione di galle, cioè ingrossamenti di varie forme e dimensioni, a carico di gemme, foglie e amenti del castagno. Da queste galle nei mesi di giugno e luglio fuoriescono gli adulti del cinipide, tutte femmine alate che vanno a depositare le uova nelle gemme neoformate delle piante colpite. Le piante fortemente infestate dal cinipide, oltre a presentare un forte deperimento, possono aumentare la loro suscettibilità nei confronti di patogeni quali la Cryphonectria parasitica (Mur.), la Phitopthora cambivora (Petri) e altri.

La principale modalità di diffusione dell’insetto sulle lunghe distanze è attraverso il materiale di propagazione (modalità con la quale è probabile sia entrato l’organismo nocivo nel nostro territorio). La lotta chimica risulta piuttosto difficile a causa del particolare ciclo dell’insetto che avviene per la maggior parte all’interno delle gemme e delle galle, inoltre, allo stato attuale, non esistono specifici prodotti registrati. Comunque la lotta chimica non dovrebbe essere praticabile nell’ambiente forestale. La Regione Campania, con il Servizio fitosanitario, dall’inizio dell’emergenza sul proprio territorio ha attivato una serie di azioni sia di tipo divulgativo sia di tipo strettamente fitosanitario, come il controllo diretto del fitofago con l’impiego dell’imenottero parassitoide: Torymus sinensis. Il Servizio fitosanitario della Regione Campania, come del resto anche gli altri Servizi fitosanitari regionali, sulla base dei buoni risultati ottenuti in Piemonte e di altri paesi, ha deciso di intraprendere la strada del controllo biologico del cinipide. Il T. sinensis , seppur con i tempi propri della natura, in 5 / 6 anni riesce ad avere un buon controllo del fitofago, se trova le condizioni ottimali per il proprio sviluppo. Nel 2000 sono state avviate prove di lancio dell’antagonista naturale del D. kuriphilus mentre nel 2012 ci sono stati ben 102 lanci in zona focolaio e che sono passati nel 2013 a 300. A questi vanno aggiunti anche
quelli dei privati. La disponibilità dell’antagonista del cinipide, il T. sinensis , sopratutto negli anni passati è stata limitatissima in quanto prevede la raccolta delle galle parassitizzate, una fase di allevamento in laboratorio, l’introduzione su galle neo formate. Prima dell’introduzione del T. sinensis occorre verificare l’idoneità del sito di lancio, valutata in funzione dei vari parametri. Il rilancio della coltivazione del castagno appare legata, da un lato all’introduzione, nei castagneti, di pratiche agronomiche atte ad evitare fenomeni di degrado di carattere vegetativo e produttivo conseguenti ai diversi fattori negativi (cambiamenti climatici, cinipide galligeno, cancro, ecc.) verificatesi negli anni recenti, dall’altro all’adozione dell’innovazione tecnologica nelle aziende produttrici e trasformatrici per migliorare la competitività del prodotto sui mercati. Pertanto sono state intraprese anche sperimentazioni sulla confusione sessuale contro le cidie del castagno, l’uso di nematodi entomopatogeni contro il balanino, prove con repellenti contro in cinipide, possibilità di trattare con le microonde i frutti di castagne in pre-immagazzinamento.

Share via email